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dal 26 al 30 aprile 2010
VII Congresso dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi
Sembianti e sinthomo
VII Congresso dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi
 
Bibliografia ragionata
da Marie-Hélène Blancard
 
7- L’ora della verità, Gustavo Freda
Gustavo Freda ha scelto di commentare un riferimenti essenziale del Seminario XVIII. E' alla pagina 35 che Lacan sottolinea il seguente paradosso: rispetto al godimento sessuale, la donna è il supporto di quanto vi è di sembiante nell'impossibile rapporto e, tuttavia, nessun altro se non lei "sa meglio quello che fra il godimento e il sembiante è disgiuntivo". M.-H. B.
6- L’esilio e il sapere del nevrotico, Chantal Bonneau
A partire dal Seminario XVIII, Chantal Bonneau articola sintomo, verità e sapere per far valere il punto-limite in cui il non-rapporto sessuale viene a mettere in scacco tutti i discorsi che si ordinano a partire dal sembiante. Questo dà l’idea che, all’origine di ogni discorso, vi sia "un discorso che non sarebbe del sembiante". Il posto che vi occupa il plus-godere fa del discorso dell’analista quello in cui il reale del non-rapporto viene a sovvertire la categoria del sembiante e a portare una nuova luce sull’articolazione della verità con il sapere. M.-H. B.
5- Dal sapere alla lathouse, Armand Zaloszyc
A partire da due riferimenti estratti dal Seminario D’un Autre à l’autre, Armand Zaloszyc interroga con Lacan la funzione della fretta in logica, opponendo "il tempo che ci vuole" alla "soddisfazione ottenuta rapidamente". Attraverso la messa in tensione di due definizioni contraddittorie del reale, porta la sua questione sul desiderio di sapere, per sottolineare "la difficoltà che comporta opporre e congiungere sembiante e sinthomo". Non bisogna dimenticare "la parte d’opacità" che la fretta riceve dal proprio reale, così come le "trappole mentali" nelle quali può precipitare. M.-H. B.
4- Il sintomo messo a nudo dai suoi sembianti, Dalila Arpin
Dalila Arpin sceglie una citazione del Seminario Ancora per interrogare i rapporti tra verità, sembiante e godimento. Sottolinea qui la funzione dell’oggetto (a) come sembiante operativo che permette di toccare il reale tramite il suo "bordo di sembiante". Anche se il godimento è incurabile, si tratta di far emergere la varità del soggetto perché egli cessi di fare esistere il rapporto sessuale e giunga a "inventarsi un sinthomo". M.-H. B.
3- Una fisica lacaniana dei sembianti, Catherine Meut
Catherine Meut, attraverso la sua lettura del Corso di J. A. Miller "La natura dei sembianti", mette l’accento sulle ragioni che hanno condotto Lacan ad introdurre il sembiante, nella psicoanalisi, come categoria opposta al reale, pur sottolineando che ne condiziona l’accesso. Così l’oggetto (a), una volta spostato dal reale all’essere, rompe con la filosofia e si stacca come il sembiante privilegiato che, con un bordo, tocca il reale del sinthomo. M.-H. B.
2- Il sembiante come categoria operativa, Victoria Horne Reinoso
Victoria Horne Reinoso prende, anche lei, come riferimento il Corso di Jacques-Alain Miller, "La natura dei sembianti", alfine di sottolineare che la categoria di sembiante indica il posto di ciò che non c’è. Così il ternario padre-fallo-oggetto (a), che appartiene alla logica edipica, in opposizione al godimento pulsionale che, invece, ignora la mancanza. Per il fatto di essere l’indizio del reale in gioco, il sembiante appare, per eccellenza, come "lo strumento dell’analista nella cura". MHB
1- Ontologia, ontico, oggetto a, Pierre-Gilles Gueguen
Pierre-Gilles Guegen, che ha tenuto, quest’anno, all’Ecf, un seminario sul Corso di Jacques-Alain Miller, “Della natura dei sembianti” (1991-92), apre questa nuova serie dedicata alla preparazione del Congresso dell’Amp, che avrà luogo, l’anno prossimo, a Parigi, sul tema “Sembianti e sinthomo”. Nel drittofilo del Corso di J.-A. Miller ci propone qui un percorso all’interno di quel labirinto che sarebbe l’insegnamento di Lacan, se l’orientamento lacaniano non ci servisse da bussola. Marie-Hélène Blancard
 
La rubrica "Bibliografia ragionata" è animata da Marie Hélène Blancard (ECF), membro del Comitato d'Azione della Scuola Una. Questa rubrica sarà online sino alla fine del Congresso dell’AMP-2010.
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