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Palazzo dei Congressi | Porte Maillot | Parigi - Francia
dal 26 al 30 aprile 2010
VII Congresso dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi
Sembianti e sinthomo
VII Congresso dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi
 
Seconda Serata in preparazione del Congresso dell’AMP all’EOL
Damasia Amadeo de Freda
 

La seconda serata preparatoria del VII Congresso dell’AMP 2010 "Sembianti e sinthomo" si è tenuta il 24 giugno scorso all’EOL (Buenos Aires). In tale occasione sono stati presentati due nuovi lavori tratti dal volume Scilicet. "Pas-tout" di Adriana Rubistein e "Savoir y faire" di Maurizio Tarrab. Questi testi sono stati commentati da Flory Kruger e Juan Carlos Indart. La loro lettura attenta e rigorosa così come l’ottima moderazione della serata da parte di Angelica Marchesi hanno permesso un dialogo produttivo con gli autori.

L’intervento di Adriana Rubinstein si è incentrato sulle formule della sessuazione sul lato maschile e sul lato femminile in rapporto alla funzione fallica e sulla conseguenza che ne deriva quanto ai diversi modi di risposta del soggetto di fronte all’assenza del rapporto sessuale. Flory Kruger ne ha estratto alcuni punti cruciali, per esempio il modo in cui una donna può risolvere l’impossibile del non rapporto sessuale facendo del rapporto con un uomo una devastazione. Flory Kruger ha proposto d’articolare la nozione di non-tutto alla devastazione della relazione madre-figlia. Questa devastazione dipende dalla logica del non-tutto che caratterizza sia la madre che la figlia in quanto donne. Un altro punto sollevato è stato quello del superio feroce nella donna, conseguenza del fatto che non tutto il godimento femminile è articolato al fallo. Flory Kruger ha anche messo in tensione questo superio feroce con quello che Freud ha designato come labilità del superio femminile. Queste riflessioni hanno portato alla proposta di distinguere la "perforazione" dei sembianti alla fine dell’analisi dalla denuncia dei sembianti propria della posizione isterica. Queste questioni hanno dato luogo a degli scambi animati con il pubblico.

La presentazione del testo di Maurizio Tarrab ha permesso al suo autore di riprendere le nozioni di atto e di evento legati al saperci fare con il sinthomo alla fine dell’analisi. Maurizio Tarrab vi ha aggiunto le nozioni di trasformazione, di opportunità e di continuità. Juan Carlos Indart ha proposto di pensare la differenza tra i resti sintomatici e il sinthomo alla fine dell’analisi. Tra questi resti, che renderebbero possibile la produzione di un sinthomo, c’è il feticcio e la fobia. D’altro canto, Indart l’ha notato, esiste una difficoltà. Come Jacques-Alain Miller ha mostrato, il sinthomo è stato inventato a partire dal caso di Joyce in quanto disabbonato dall’inconscio. Qui si tratta del sinthomo per un soggetto abbonato all’inconscio. Infine Juan Carlos Indart ha messo l’accento sul "ci" del saperci fare che potrebbe ben illustrare le proposte di Maurizio Tarrab relative all’opportunità, alla trasformazione e alla continuità. Non potremmo tradurre l’espressione francese del "savoir y faire" con "sbrogliarsela con"? In effetti se traduciamo letteralmente "savoir y faire" con "saper fare" il "ci" che rinvia al fare con ciò che è o con ciò che abbiamo a disposizione scompare.

La Commissione organizzativa AMP.

Traduzione: Massimiliano Rebeggiani

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